sabato 25 giugno 2011

la chiave per la libertà è sommersa sotto la sabbia, va cercata.

Chi di noi non ha una vera e propria fobia? Io ne ho una miriade. Solo che bisogna saper distinguere fobia e fobia... esiste la fobia sciocca e incontrollabile e la fobia irrazionale e dannosa che ci limita e ci mette dei paletti esistenziali. Esempio: aracnofobia? Insettofobia? alla vista di un ragno, di una cavalletta gigante o di un'ape ho degli spasmi incontrollabili e il potere inenarrabile di terrorizzare chiunque sia nel raggio di venti metri. Che è un gran bel potere. Inoltre vedi un sacco di persone, solitamente uomini (o donne che nella vita hanno il ruolo di fare le femmine forti e indipendenti) che sentendosi eroi del momento, prendono con dubbia sicurezza e improbabile disinvoltura
lo sfortunato animaletto e lo gettano fuori dalla finestra, tornando poi tronfi e vincenti come guerrieri insanguinati.

Aerofobia: paura di volare, sensazione di non avere nulla sotto controllo e di essere allo sbando, e soprattutto essere completamente nelle mani di qualcuno di cui conosci solo il nome durante il rullaggio sulla pista. Questa fobia è un limite ad uno dei piaceri piu grandi della vita: il viaggiare. Esiste qualcosa di piu rilassante, entusiasmante e gratificante di un viaggio in posti sconosciuti, in paesi mai visti, con usanze e costumi impensabili? Il viaggio di piacere ha molti vantaggi: la scoperta del mondo, la sensazione di libertà, e il ritorno all'amore delle proprie abitudini. Si perche viaggiare aiuta a ricordarci anche quanto amiamo il nostro habitat quotidiano che altrimenti continueremo a denigrare. Quando sono in viaggio, dopo alcuni giorni in cui la batteria si sta ricaricando e io non penso a niente tranne che a scoprire, apprezzare, ammirare il posto in cui sono, arriva la "saudade" "che non è semplicemente "nostalgia" o "rimpianto", e nemmeno esattamente "tristezza", ma è quella particolare specie di malinconia che si prova quando si è - o si è stati - molto felici, quando nell'allegria di insinua un sottile sapore di amaro. E' la percezione acuta, lancinante, che la felicità non dura più di un attimo" (- cit: ruminazioni.blogspot.com).

L'ultimo mio volo risaliva al 2000, anno in cui andai in Sardegna per una settimana di mare nelle mie terre d'origine. Un volo tranquillo, senza problemi, eppure io non volli più prendere un aereo. Il tutto fino a febbraio di quest'anno quando decisi, alle spalle di Domenico che nutriva un'aerofobia più intensa della mia, di iscriverci ad uno di quei corsi per superare la paura di volare. Costosissimo. Ma il discorso è sempre quello: perche dobbiamo essere sottomessi alle nostre paure solo perchè non abbiamo la possibilità economica di collaudare l'ultimo disperato tentativo di affrontare una fobia e liberarci di questo ingombrante peso? Contattai l'agenzia che si occupava del pagamento e dell'iscrizione e accordai un buono sconto per coppia, e un pagamento rateizzato in piccole rate piu affrontabili.

Una sera tornai quindi dall'ufficio con in mano il test da compilare e la mail di conferma di avvenuta iscrizione al corso "Seminario per imparare a volare rilassati" che comprendeva un giorno di teoria e un giorno di "pratica" con volo di linea a/r per Monaco. Lo porsi a Domenico. Lui mi guardò incerto e mi chiese "cos'è sta roba?". L'ultima chiave per la porta della libertà, pensai. 

Nel prossimo post scoprirete se siamo riusciti a sconfiggere la paura, se ha vinto lei, se abbiamo vinto noi, o solo uno di noi, e se questi "seminari" funzionano davvero.


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