venerdì 24 giugno 2011

cuore di cane

Con la tazzina di caffè caldo tra le mani mi avvicino pian piano alla finestra e dò una sbirciatina al terrazzo. Sono li che dormicchiano stesi a pelle di leopardo. Qualcuno passa di li, si stiracchia e poi riprende il passo elegante e sinuoso: è incredibile quante ore passerei a fissarli, in ogni singolo movimento di zampetta o di iride. I gatti hanno una magia particolare negli occhi
, come ti guardano, come ti osservano, sembra che dicano "ehy ciccia, guarda che so tutto, inutile che tenti di prendermi per il culo". Poi sento un desiderio irrefrenabile di andare dagli altri inquilini di questo appartamento: le ragazze. Le mie tre splendide cagnolotte: Kira la mamma, Nora e Poquita le figlie. Sto aspettando che arrivi il primo weekend caldo per portare le nostre "ragazze" al fiume e farle correre libere senza guinzaglio. Vederle con l'adrenalina nel loro corpicino che corrono felici e gasate sui sassolini e vanno a "puciare" le zampette nel torrente, non ha prezzo. Kira poi, la più vecchia e la più scalmanata, non rinuncia mai ad un buon bagno ristoratore con tanto di nuotata alla Federica Pellegrini.

Imbattibili i miei animali, imbattibili, mai nessuno migliore di loro. Senza di loro sarebbe cosi difficile. Un mese fa i gatti erano addirittura 6, ma un bruttissimo giorno Puzzetta, la capobranco dei felini, è stata male e nel giro di 24 ore, nonostante le tentate cure del veterinario, non è riuscita a rimanere con noi. La mattina il veterinario dove era ricoverata, mi ha telefonato, ed erano le 7 e poco piu. Me l'aspettavo in realtà, ma tra l'aspettarsi una notizia cosi ed essere costretti a rendersi conto che lei non c'è più è immensamente diverso. Lei, la mia cicciona pelosa non respirava più, il suo cuoricino non batteva più, da quel giorno non avrebbe risposto più ai miei sguardi e non avrebbe miagolato piu ad ogni mia parola: mi ha strappato il cuore.
In ufficio dietro il monitor ho continuato a piangere senza sosta fino a farmi venire un grosso mal di testa: il suo musetto e i suoi grandi occhioni verdi erano tatuati nella mia mente, e lo sono ancora oggi. Non la dimenticherò mai. Gli animali fanno parte della mia anima, non ci posso fare nulla. Non riesco a vederli soffrire, non riesco a vederli stare male, non riesco nemmeno a vedere i documentari dove, per la famosa "legge della natura" il ghepardo attacca l'antilope e la uccide per potersi sfamare. Nulla contro i ghepardi, dovranno pur mangiare anche loro povere anime, ma non riesco a guardare gli occhi di quelle prede, leggo il terrore nei loro movimenti, nel loro sguardo allibito, e mi domando sempre "chissà come si sente, lo sa che ora è arrivato il suo momento, chissà cosa sta pensando". Perchè tutti gli animali hanno un'anima, spesso piu profonda e vera della nostra.

Ricordo un episodio di qualche tempo fa, che testimonia esattamente quanto appena detto.
Ero poco piu di ventenne e me ne ero già andata di casa, abitavo in un piccolissimo monolocale sopra un bar di paese. All'epoca vivevo da sola con kira. Quel pomeriggio avevo ricevuto una notizia che non avrei mai voluto sentire nelle mie orecchie e nel mio cuore: un dolore adolescenziale che però è riuscito a segnarmi un pò l'esistenza. Appena appresa la notizia, non avevo reagito, era come se ancora non me ne fossi resa conto. Come quando un mese fa Puzzetta ci ha lasciati: finche non ne hai la prova certa non riesci ad elaborare.
Entrata in casa ebbi un momento di lucidità in cui mi resi conto di quello che mi avevano detto pochi minuti prima, e in un attimo di sconforto scoppiai in lacrime e mi accasciai disperata al pavimento. Piangevo forte e urlavo, non potevo e non volevo credere a quello che il mio cervello mi stava obbligando a concretizzare "No, no. Non è vero" continuavo a dirmi a voce alta.  Kira scese dal divano dove stava dormendo e si avvicinò a me. Si stese silenziosamente al mio fianco e iniziò a leccarmi il viso e le lacrime, emettendo un piccolo suono di dolore e di pianto assieme a me. Io rimasi di stucco e incredula la guardai nei suoi occhi speciali, stava soffrendo con me e per me. Lei ricambiò lo sguardo e mi disse un'infinità di cose. La abbracciai forte e restammo li assieme sdraiate sul pavimento per le due ore successive, e lei non mi lasciò mai più.

1 commento:

  1. Condivido tutto, tutto in ogni singola parola, cambiano i soggetti ma non cambia la storia e nemmeno l'amore quello puro semplice e disinteressato che solo loro riescono a darti... Adesso asciugo le lacrime e vado a fare qualcosa! Un abbraccio a te anima sensibile e dolce e un bacio a tutti i tuoi cuccioli! Ely

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