venerdì 8 luglio 2011

MISERA ME . 4° PUNTATA - VOTATE


“Pronto?”
“ciao ..”
“ciao..! Carlotta…come mai mi telefoni? Non è da te…”
“Devo chiederti una cosa…”
“Oddio, devo sedermi?”
“mmm…mi sa di si”
“Ok…fatto”
“Domani sera hai impegni?”
“dipende!” risponde senza esitare
“devi accompagnarmi in un posto”
“mmm…interessante? Sesso in un bosco? Sesso all’aperto? Locale per scambisti?”
“Ma smettila! Niente di tutto questo…si tratta di una festa… è una festa che fa la mia azienda tutti gli anni, e io dovrei andare con un accompagnatore. NO! Non è perche voglio che TU mi accompagni, ma perche ci sarà anche Sgambettona” mento un po’.
In realtà voglio unire l’utile al dilettevole. Un po’ per sgambettona e un po’ per non andare da sola come tutti gli anni, a fare la parte della sfigata.
“Ma.. e io che ruolo avrei?”
“Devi fingere di essere …il mio…si dai hai capito”
“Oddio non vorrai farmi dire quella parola…”
“No non dirla, comunque è quella la parte che devi fare ma si tratta solo di una recita, in questo modo potrai avvicinare sgambettona.”
Silenzio.
“no.”
“ma…come no???”
Esplosione di risata:
“Ma si che vengo, cosi la smetti co sta storia di sta casa!!! Ma niente baci in pubblico o gesti affettuosi…noi non siamo fidanzati e non lo saremo mai…”
“Ma è ovvio!” rispondo con sorriso acre e con un tono di voce troppo squillante. Perché poi è cosi categorico? Non è che mi interessi essere la sua fidanzata, per carità, non lo vorrei mai, ma sembra che io abbia il virus Ebola! Uff…
“passo da te per le 8? Che look serve? Mio Dio, mi sembra di essere uno gigolo…dovrei farmi pagare bella mia”
“Ma fammi ridere! Dovresti ringraziarmi invece, ti porterò in un posto meraviglioso e superchic pieno di donne stupende, quindi vestiti adeguato all’ambiente!”
 
Alle 18:00 mi sto preparando anche se sono in netto anticipo e ho una strana pinza che mi attanaglia lo stomaco, come se durante un operazione chirurgica me l’avessero dimenticata dentro. Si si, sarà tutta colpa del la festa, mi dovrò confrontare con quelle cicogne, io nella mia goffaggine.
Mi piastro i capelli lunghi e di carbone, che strani, sembrano molto più belli e setosi, mi sistemo le sopracciglia con una pinzetta e mi trucco a dovere… leggero fondotinta, una passata di cipria, qualche spennellata di fard e del buon mascara che rende i miei occhi ancora più grandi ed espressivi. Colpo finale un tocco di lucidalabbra sulle mie labbra carnose. Beh sai che tutto sommato non sono poi cosi male?
 
Indosso quell’abito che sapeva di naftalina, visto che non lo mettevo dal 1800 ma che ho lavato e stirato accuratamente per l’occasione. E’ nero, stile impero che arriva sotto il ginocchio. Due piccoli svarosky  impreziosiscono il centro del decollete. Un copri spalle bianco richiama la tonalità neve delle decollete, ovviamente a tacco basso. Sono a disagio con questi cenci, eppure dovrei sentirmi bellissima, lo sono.
Quando arriva Mirko mi squilla al cellulare e scendo veloce le scale, per lo meno con la velocità che mi permette di non arrivare giu rotolando. Stiamo andando a quella festa, non ci posso credere. Quella festa che potrebbe riavvicinarmi al mio sogno segreto di rientrare in quella casa. Rientrare in quella casa e vedere se c’è ancora quella cosa che ho lasciato in soffitta. Sta nel sottotetto, sono passati piu di dieci anni ma lo ricordo benissimo. Terza tegola a sinistra, in fondo, accanto al rosone. Sarà ancora li? La devo riavere. Chissà se quel viscido l’ha  mai trovato, e chissà cosa ne ha fatto.
Quando arrivo in strada mi giro a destra e sinistra e non vedo la scassatissima vecchia Volvo di Mirko…dov’è? Scocciata lo vedo qualche decina di metri piu avanti... il solito maleducato. Entro in auto e lui è bellissimo, devo ammetterlo, purtroppo. Capello lucido di gel, spettinati  all’indietro, carnagione scura che si abbina ai suoi occhi neri, abito elegante e degno di nota, cravatta scura e camicia grigia… non l’avevo mai visto cosi ben vestito. Eh si…mi sa che questa sera riusciremo nell’intento di acchiappare Sgambettona.
 
Entriamo alla festa, in questo locale semibuio, pieno di luci soffuse e di profumo orientale, la musica jazz crea un ambiente raffinato e dei camerieri alti e piacenti stanno servendo dei bicchieri di vino bianco ai gruppetti di chiacchiericci che si sono formati.
E' strano rivedere in quest'ambiente tutte le persone che incrocio isteriche ogni giorno nei corridoi e trovarle tutte cosi serene, eleganti che ridono sguaiatamente ma con classe a qualche squallida battuta di un uomo di dubbia provenienza. Leggi nei loro occhi il desiderio irrefrenabile di appartarsi immediatamente con qualche altra cariatide a spettegolare sul marito di quella o sul compagno dell'altra. Donne, non serve aggiungere altro.
 
Ci sono proprio tutte e allungo il collo per trovare la nostra preda. Eccola là. Stasera splende di luce propria. Indossa un tubino aderentissimo senza spalline di pailettes luccicanti tinta argento, i capelli sono semi raccolti e alcuni boccoli le cadono sulle spalle. Il trucco è molto sapore acqua & sapone, ma è evidente che ci ha messo un pomeriggio per dare quell'effetto. Gli occhi verdi risaltano affiancati da due grandi orecchini smeraldo a loro volta abbinati ad un vertiginoso tacco 12 di un sandalo griffatissimo. Tocco finale, il  piccolo foulard argentato legato al lungo collo cignesco.
Sono li a bocca aperta che la osservo e la invidio nella sua snellezza, nelle sue lunghe gambe sode e nel sorriso perfetto quando Mirko mi lascia senza parola prendendomi per mano e avviandosi tra la folla verso il buffet.
 
La musica mi stordisce, o forse è la mano di Mirko che stringe la mia e che mi fa quasi perdere i sensi dallo stupore con retrogusto di amore. Non aveva detto che non dovevano esserci segni di affetto? Forse non vuole perdermi in mezzo a questa gente. Le cariatidi ci osservano e guardano le sue spalle, il suo viso, il suo sguardo concentrato. Poi osservano me come a chiedersi cosa ci fa una come me con questo bel tipo. Puttane.
Quando arriviamo al buffet Mirko si posta accanto a Sgambettona e inizia a parlare con me per sembrare disinvolto. Lei lo guarda.... meowwwwwwwwwww... non è servito molto tempo. La gatta l'ha già puntato. Ma vedi un pò che gatta morta, lo sta stuprando con lo sguardo! Lui è compiaciuto e mentre parla con me guarda lei. Dovrei essere contenta, ma mi sento cosi idiota. Ora lei penserà che sono una tripla sfigata, il cui fidanzato fa il biasciocone con lei.
 
Sospiro e mi scolo d'un sorso un bicchiere di vino. Mirko mi posa una mano tra il collo e la spalla e mi scosta i capelli, poi mi sorride e mi accarezza una guancia
Cosa sta succedendo. Non capisco piu niente. Io, lei, lui, lei, io, lei, e poi ancora io e lei. Sta giocando. Lui sta giocando per farla arrapare e io sono la burattina per riuscire nel suo gioco. Ma cazzo, gliel'ho chiesto io di farlo, ora non posso tornare sui miei passi. E' ora di levarsi di mezzo e lasciare campo libero. Gli prendo la mano e dico "arrivo subito", e senza lasciarlo rispondere nè guardarlo nei suoi occhi infiniti mi volto e mi incammino verso un posto indefinito.
 
Nel tragitto verso l'esterno mi scolo 3 bicchieri di vino per darmi forza. 
 
Arrivo al terrazzo col 4 calice tra le dita, mi appoggio al muretto che da su un grande parco e sul panorama dell'intera città illuminata e mi accendo una sigaretta.
 
"La mia casa, la mia soffitta, il mio segreto da riprendere nella terza mattonella. Ecco perche siamo qui. Non per quella stronza, ne tantomeno per Mirko, che è solo un cascamorto senza cuore che non mi ama...e poi nemmeno io lo amo" mi convinco. "E' solo la mia pedina. La mia chiave per quella porta". Sento una mano che mi accarezza la schiena "Che bei capelli hai stasera: sembrano di seta. E questo abito è un incanto. Perche non ti valorizzi cosi quando siamo in ufficio?"- spalanco la bocca e cerco le parole per rispondere. Francesco. E...lui che cosa ci fa qui accanto a me? Non mi ha mai rivolto la parola ed è un pezzo grosso dell'azienda, dirige il reparto commerciale, nonostante la giovane età. Quando si accorge che non so cosa dire abbassa lo sguardo e accenna un sorriso, poi mi porge la mano "Scusa, ti ho sempre vista ma non mi sono mai presentato: sono Francesco Oliviero, reparto commerciale" ricambio la stretta di mano fissandolo negli occhi "ciao, sono Carlotta, reparto fatturazione" e accenno un sorriso dubbioso, forse dettato dalla percentuale di alcool nel sangue che inizia a farsi sentire.
 
Mi toglie il bicchiere posandolo sul muretto e senza darmi possibilità di capire cosa stia accadendo prende il mio braccio e lo posa sulla sua alta spalla, e posa le sue mani sui miei fianchi, iniziando un lento ballo erotico.  Fossi stata lucida l'avrei preso a schiaffoni, ma questa cosa mi piace, un soffitto di stelle e un cielo buio degno della migliore sceneggiatura di hollywood ci accompagna, assieme a questa sensazione di essere una cenerentola, una principessa, una protagonista di un film d'amore. Piano piano i nostri corpi si avvicinano e si stringono sempre di piu, ed è quasi piu eccitante di fare l'amore. Il profumo della sua giacca di pelle inebria la mia psiche e si mescola agli atomi delle bollicine d'alcool.
 
Tra una nota e l'altra, sento il suo respiro e il suo battito del cuore. Il mio accellera notevolmente. O sto facendo un infarto o sto sognando.
 
Il mio sguardo si infila da sopra la spalla di Francesco tra la gente che all'interno del locale stanno ballando come noi e improvvisamente i miei occhi si incontrano ferocemente con quelli di Mirko. Sta ballando con Sgambettona, e anche loro sono molto molto vicini. Qualcosa mi fa incazzare terribilmente. Perche cazzo sta cosi attaccato a quella mezza troietta? Perche mi guarda cosi? Non vorrei sbagliarmi ma ho l'impressione che lui stia pensando la stessa cosa di me e Francesco. Il suo sguardo almeno non mente, lo conosco. E' molto offeso.
 
 

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