lunedì 4 luglio 2011

MISERA ME - 3° PUNTATA. VOTATE!

“devi conquistarla…”
“eh?”
“si…devi conquistarla”
Mirko ride e si beve un sorso di birra guardando sgambettona. Poi si gira verso di me e il suo sorriso si smorza quando vede che sono seria e determinata. Poggia la birra sul tavolo, aggrotta le sopracciglia e mi fissa. “Scusa, fammi capire
…cosa devo fare io?”
“La devi conquistare! Devi entrarci in confidenza, devi riuscire a fartela amica, fai quello che ti pare, ma devi riuscire a fare in modo che lei vada pazza di te” biascico sottovoce. Lui sta li, con i suoi occhi grandi a guardarmi colmo di punti di domanda e dubbi e io dentro di me, in fondo in fondo, dove si nascondono i sentimenti più imbarazzanti che ripudiamo, mi maledico per quello che sto facendo. So che me ne pentirò. No no…non sono gelosa, però insomma, buttarlo proprio tra le braccia di sgambettona non è il massimo della mia autostima e io in fondo…no basta con questa cosa, è solo possessività, non sono innamorata di questa sottospecie di uomo che le donne se le mangia a colazione.
Mi sistemo i capelli e mi do una grattatina alla punta del naso.
“Carlotta…dimmi di cosa stai parlando. Per quale assurdo motivo dovrei cercare di diventare amico di quella Giovannona Coscialunga che A) non mi guarderà minimamente considerando quanto se la tira;  B) E’ gia accompagnata, anche se quel bruco li accanto è di dubbio gusto;  C) Non amo conquistare quelle donne di legno… a letto sono frigide” e ghigna soddisfatto.
Mi irrigidisco “Ma cazzo, sempre sul sesso la devi buttare! Non riesci a pensare a nient’altro?” esplodo senza rendermi conto che con il mio tono di voce sto attirando l’attenzione di tutti i nostri vicini di tavolo.  Arrossisco e mi sistemo composta sulla panca. Ho lo sguardo basso ora, almeno Mirko non può guardare dentro i miei occhi verdi. I miei lunghi capelli neri e mossi scendono sulle mie spalle e su parte del viso. Li scosto con finta scioltezza e sospiro. Prendo la mia birra e ne bevo una bella quantità in un sol colpo.
“Non ti chiedo se mi vuoi bene, il nostro rapporto è solo di sesso e amicizia, però ti chiedo una cosa… puoi fare una cosa per me? Da quando i miei genitori si sono separati e hanno venduto casa, sogno tutte le notti di rientrare nella mia <<casa dolce casa>>” spiego, mimando le virgolette piegando in aria indice e medio.  “Son passati dieci anni e io sento che per togliermi questo incubo notturno devo assolutamente rivederla”.
“Tu sei pazza. E tutta questa paranoia cosa c’entra con quella biondona?”
“Lo vedi il Viscido? Lui è colui che ha comprato la mia casa”
Mirko si alza ridendo e scrollando la testa “No no no, non mi mettere in mezzo a queste str…” non lo lascio finire e tirandolo per un braccio lo trascino sulla panca dov’era seduto, di fronte a me. Ci guardiamo in silenzio negli occhi per qualche lunghissimo istante e i suoi occhi di brace mi stanno cuocendo l’anima. Sono cosi neri, cosi belli. Le sue sopracciglia aggrottate ed importanti sono in armonia con i suoi lineamenti dolcemente marcati.
“Se non fosse cosi importante, non te lo chiederei.”
Silenzio. Occhi negli occhi. Nessun rumore attorno a noi, solo qualche bicchiere ovattato che sbatte e qualche tuffo al cuore che crea miriadi di onde di emozioni, come una goccia che cade in mezzo ad una pozzanghera. Come fa ad avere quello sguardo ferocemente insistente e penetrante ed essere allo stesso tempo cosi privo di amore per le donne? Perche non riesce ad amarne davvero nemmeno una? Perche le sue donne sono solo dei passatempi, come me?
“Ok. Ok. Senti…non so esattamente come dovrò fare ma Ok… ci provo, vedo quel che riesco a fare. Qual è il tuo obbiettivo? Entrare in quella casa? Ok. Ci proveremo, se per te è tanto importante. Lasciami fare… Però devi darmi qualche informazione su di lei. E comunque sei in debito perenne con me per questa stronzata sia chiaro, che puoi pagare in comode rade sessuali!” conclude con il solito sarcasmo. Io sorrido. Ma allora un po’ di cuore ce l’ha. Lo guardo e gli dico ridendo “Bene, vieni con me che pago l’acconto” ed alzandoci, usciamo dal locale e ce ne andiamo a casa sua.

La mattina mi alzo nel mio letto, non dormiamo mai assieme, troppo intimo. I gatti stanno già grattando sulla porta, ma guarda te! Hanno fame… strano! Mi alzo con l’agilità degna di uno zombie, mi dirigo verso il bagno e apro decisa l’acqua calda della doccia. Piscio osservando il vuoto davanti a me e in questo momento di estrema concentrazione mattutina ripercorro la serata al pub: Mirko, Sgambettona, Viscido. Sarà la cosa giusta?
Arrivo in ufficio e prima di arrivare alla porta sento già le mie colleghe spettegolare incuriosite. Di cosa staranno parlando? Quando arrivo mi fanno cenno di avvicinarmi
“ehy Carlotta, tu ci vai domani sera?”
“Dove?”
“Alla festa per i dipendenti che fanno al locale “Russian house” dove si mangia e poi si balla sui tavoli!!!”. Non sapevo di questa festa e non mi stupisce: detesto questi locali da truzzi che si vestono con quella specie di tute da sub in lattice e che indossano occhiali da sole alle 3 di notte.
“Macchè, no no per carità” affermo allontanandomi e dirigendomi verso la scrivania.
“Ma dai, io vengo con Elia, il mio nuovo Toyboy” fischietta stridula e fastidiosa Ines “Puoi portare chi vuoi, dai non mancherà nessuno…dai che ci divertiamo e facciamo le pazze” sibila tentando di rendermi la proposta avvincente abbozzando un twist.
“beh vi faccio sapere eh?” – cosi almeno la smettono.
Poi un lampo. “La festa…potrei andarci con Mirko… Sgambettona ci sarà di certo e noi potremmo mettere in atto i nostri sporchi tranelli…figurati se manca quella tamarra. Ma lui dovrebbe fingersi il mio fidanzato… quindi passerei pure per cornuta, se lui facesse il cascamorto con lei, come giustamente IO gli ho chiesto…”
Aaaaaaa diosanto!!!!!!!!! Mi lascio cadere sulla sedia.
Ines mi guarda dalla sua postazione e si alza eccitata “Allora Carlotta, vieni o no?” E’ evidente che vuol vedere se ho qualcuno con cui andare, quella vecchia cicogna col toy boy, perche pensa che io sia una sfigata...andare col mio “Mirko spalla larga” la metterebbe a tacere una volta per tutte.

1 commento:

  1. non vedo l'ora di leggere la prossima puntata! Adoro come scrivi! brava!!
    Elisa.

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