giovedì 20 ottobre 2011

MISERA ME - PUNTATA N° 14 - VOTATE!

Francesco respira lento avvolto dalla pesante coperta. La camera colorata solo dal lieve bianco della mezzaluna si illumina esageratamente con il riflesso del display del mio telefonino. Il mittente di questo sms è lui. Mirko.
Stringo forte il telefono tra le dita e le gambe mi cedono. Mi siedo sulla poltroncina di velluto rosso. Profuma di naftalina. Faccio un tiro di sigaretta e lo aspiro profondamente come per tappare quel senso di confusione che ho dentro di me. Stai giù, stai giù. 

Ma come si permette... cosa vuole da me ancora? Pensavo che avesse cancellato il mio numero dopo quella sera in cui mi ha lasciata sola sopra il tavolo della cucina. Parigi è cosi bella vista da questa finestra. Scosto ancora un pò la pesante tenda rossa e fisso il silenzioso traffico che irritante vaga come fosse l'ora di punta. Eppure sono le 3.40. Nella stanza sento solo il respiro leggero di Francesco e il ticchettio di quel vecchio orologio posato sulla scrivania, accanto ai depliant dell'hotel. Ho paura di aprire questo sms. Sono a Parigi, sono con quest'uomo meraviglioso, che tutte le donne vorrebbero. Volgo lo sguardo a quell'angelo steso su quel letto e il suo respiro placa un pò la mia agitazione. Perchè mai dovrei desiderare di leggere questo sms? Un sms di uno stupido ragazzino viziato che si crede uno sciupafemmine, che stava solo con me per fare del buon sesso.
Ma l'amore in realtà...cos'è? è sicurezza? è lo stare bene con qualcuno? è sentire che con questa persona accanto tutta la vita potresti stare divinamente? è sapere che nessuno più di lui potrebbe farti sentire cosi speciale e cosi al centro della sua vita? Oppure l'amore sono quei pugni allo stomaco che affondano inesorabili quando pensi agli occhi di una persona, quando pensi alla sua voce, quando ricordi la sua pelle e ogni suo singolo tratto e quando potresti disegnare a memoria il suo sorriso? L'amore è tenerezza e desiderio di stare bene o è quel fottuto sentimento violento che ti turba dentro e che crea quel piacevole ma sottile dolore?
Poso il telefono sul bracciolo della poltrona senza leggere il messaggio, allungandomi prendo il mio MP3, infilo le cuffie nei padiglioni, alzo le gambe piegando le ginocchia sotto il mio mento e mi ci appoggio con le guance. Bryan Adams sembra volermi dire qualcosa.
Chiudo gli occhi lentamente

"I remember the smell of your skin  I remember everything
I remember all your moves, I remember you 
I remember the nights, ya know I still do
So if you're feelin' lonely don't you're the only one I ever want
I only wanna make it good.. so if I love ya a little more than I should

Please forgive me I know not what I do
Please forgive me I can't stop lovin' you
Don't deny me this pain I'm going through
Please forgive me if I need ya like I do
Oh believe me every word I say is true
Please forgive me ...I can't stop lovin' you"

"Mi ricordo l'odore della tua pelle, mi ricordo ogni cosa
Mi ricordo tutti i tuoi movimenti, mi ricordo di te
Mi ricordo le notti...lo sai che lo faccio ancora
Così se ti senti sola non sei l'unica che io abbia sempre voluto
Voglio solo renderlo migliore...amandoti un po’ di più di quello che dovrei

Ti prego perdonami, io non so cosa faccio
Ti prego perdonami, non posso smettere di amarti
Non rifiutarmi, sto sopportando questa pena
Ti prego perdonami se ho bisogno di te come ne ho
Credimi ...ogni cosa che dico è vera
Ti prego perdonami...Non posso smettere di amarti"

Non è giusto. Non posso stare qui cosi con questa musica nelle orecchie e quel viso dentro gli occhi. Le sue pupille, le sue labbra, il suo sorriso, il suo deridermi e prendermi in giro.
In poche note posso ricordare miriadi di momenti. La prima volta che vedemmo Sgambettona, il suo sguardo, la festa, il suo corteggiarla, quel ballo con la sua lingua sul quel lunghissimo collo, lei fasciata dal suo tubino scintillante che ancheggiava sexy, io che ubriaca lascio Francesco nel terrazzo e corro da lui a versargli addosso quel bicchiere di vino rosso e sgancio un pugno a quella stronza. Sorrido malinconica mentre Bryan Adams continua a fare il languido nei miei timpani.
E poi quell'ultima volta, a casa mia, senza dire nulla, come nei film. Il suo sguardo che voleva dirmi qualcosa ma io non lo capivo, non lo capivo quello sguardo, non sono riuscita ad interpretarlo mai. Chissà poi se c'era qualcosa da interpretare.
Questa sensazione di malinconia si mischia alla rabbia, alla confusione, al senso di autostima che ancora è li, dentro di me. Alzo poco lo sguardo e Francesco è ancora li, lui non mi ha usata. Lui non mi ha maltrattata. Non sono più un'adolescente che cerca lo stronzo che la fa soffrire.
"sei una deficiente" mi dico. Prendo il telefono e senza ragionare, per evitare un ripensamento premo il pulsante con il cestino. Eliminato.
Cazzo.
Ho eliminato il suo sms.
Cazzo, potevo almeno leggerlo prima, e poi cancellarlo.
Cazzo. Mi strappo gli auricolari dalle orecchie e mando a fanculo Bryan Adams sottovoce. Smanetto a velocità smisurata sul telefonino, ci dovrà pur essere un modo per recuperarlo. Messaggi in arrivo=0. Aggiorno, spengo e riaccendo, ma niente da fare. Non ce n'è per nessuno. Cazzo, sono un idiota. Ora morirò di curiosità e qualsiasi cosa avesse scritto non mi scriverà mai più, ne sono certa. E se fosse stato importante? Metto la faccia tra le mani e con le dita premo sulla fronte. stupida, stupida, stupida rincoglionita.
"Che succede?" bofonchia Francesco posato sul suo gomito. E' tutto spettinato. "oh...nulla..."
"Mi sembri provata, che succede?"
"Ehm...no niente, non preoccuparti, i soliti problemi del telefonino"
"Perche non torni a letto?" mi chiede con galanteria, e alza le lenzuola per invitarmi a stendermi li.
"si"...meglio che torno a dormire. Poso la sigaretta sul posacenere che ormai si è spenta tra le dita e infreddolita torno ad intiepidirmi al suo fianco. Mi abbraccia forte e si riaddormenta subito.



Mi sto preparando per il pranzo di lavoro, Francesco è nella sua stanza e si sta preparando. Stamattina mi ha dato un bacio in fronte ed è andato di là senza dire nulla. E’ la prima volta che “dormiamo” insieme. Quindi non posso sapere se questo suo comportamento sia dovuto alle “lune” del mattino o se effettivamente ha qualcosa che non va.
Sono io quella sbagliata? Sono io che ho qualcosa che allontana gli uomini? Perché ieri Francesco ha avuto quel momento di distacco? A cosa pensava?
Mi alzo il bavero ed esco dalla mia stanza. Mi fermo davanti alla sua porta e mi concentro prima di bussare. Come mi devo comportare? Fingo naturalezza o gli chiedo se va tutto bene? Mentre sto pensando a questo lo sento parlare al telefono. Mi avvicino con l’orecchio alla porta. Si ok, non si fa, ma sono una donna e quindi pecco di curiosità.
“Lo so, lo so. Purtroppo sono questioni lavorative.”
Il suo timbro è marcato come di norma, ma sembra voler farsi sentire poco. Mi avvicino ancora un po’ per capire meglio le sue parole.
“Roby, per favore dai…lo sai che vorrei essere li con te amore mio…ma non posso…no. Quando guardo la tour Eiffel sei nel mio cuore e nei miei occhi, nessuno può prendere il tuo posto.”
Da quel momento in poi non sento più alcunché. Un ronzìo nelle orecchie. Porto le mani alla bocca e spalanco le labbra per emettere un silenzioso urlo di dolore.
Ancora una volta. Ancora una volta derisa, tradita. Anche questa persona che pensavo speciale mi ha tradita. Sono un fallimento, sono una persona che non merita niente.
Le mie gambe sono immobili e di legno. Non riesco a staccarmi dal pavimento.
Eppure vorrei scappare.



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