lunedì 3 ottobre 2011

MISERA ME - PUNTATA N°11 - votate!

Non riesco a capire chi possa essere. Lui è di spalle ma la sua sagoma è inconfondibile. Sulla poltroncina è appesa la sua giacca, e sul tavolo sono posate le sue sigarette. Lei gli sta di fronte, ha i capelli folti, ricci e di carbone. Ha dei lineamenti molto marcati ma nel complesso un bel viso armonioso. Indossa una maglia aderente porpora, che si sposa con la sua chioma leonina, è molto magra. Le gambe
 sotto il tavolo lasciano intravedere delle calze velate e delle decollete sobrie e molto eleganti. Non riesco a capire cosa stiano dicendo, lei è molto interessata a ciò che sta dicendo lui, che gesticola esageratamente. Starà facendo la solita sceneggiata per fare colpo. Esattamente come un pavone che apre la coda piumata per corteggiare la pavona! Guardala lei, sorride sorniona e sbatte le ciglia chilometriche... dovrebbe andarsene in giro con in testa un cartello "attenzione non sostare nel raggio d'azione, ciglia in movimento". Bah. D'un tratto mi rendo conto che la sto fissando con un'espressione degna della miglior performance di Franco Franchi e lei sta ricambiando l'occhiata un pò stupita.
"Prego?"
"Come?"
La cameriera al bancone spazientita mi riprende "Prego? cosa desidera?"
Senza nemmeno rispondere, nel terrore che Mirko possa voltarsi e vedermi infilo la porta al volo e scappo correndo veloce. La porta sbatte fortissimo alle mie spalle. Non smetto di correre per tutto il tragitto, queste scarpe mi fanno male, il vestito mi impedisce di correre dignitosamente perche stringe il passo, mi scontro spalle a spalle con più persone tutte contrariate dalla mia goffaggine. Sento le loro lamentele e i brontolii. Mentre corro avverto il freddo tra i capelli, la pelle d'oca che mi lancia un filo ad intermittenza nella spina dorsale, delle gocce calde sulle guance che cadono sulla mia bocca. Non sto piangendo, forse è il vento negli occhi, forse è un allergia, forse è un mal d'amore. Ma non sto piangendo.
Entro nella mia misera dimora, i miei gatti sono già tutti li che mi aspettano, ma quando entro sembra che mi osservino di soppiatto, come per non disturbare la mia anima già scossa.
Avvio il lettore cd e mi adagio prona sul mio materasso. Poso la testa sulle mie braccia incrociate e scoppio in lacrime. Come una bambina che si è appena sbucciata un ginocchio. Cosa mi sta succedendo? Perche sto piangendo? Rino Gaetano canta "Aida" con la sua voce inconfondibile e rocciosa. Mi entra incalzante nel cervello, passa attraverso il cuore e lo strizza, forte, sempre di più. "Aida, come sei bella". Le lacrime cadono come stelle cadenti a San Lorenzo e in pochi attimi il mio cuscino e pregno del mio dolore. Con le guance rigate di nero e il respiro affannosso, mi sollevo, mi soffio il naso e mi asciugo il viso con le mani.
Sono li, di fronte a me stessa. Lo specchio mi sfida "Ragazzina, l'hai voluto tu tutto questo. Cosa ti aspettavi...? Lo sapevi fin dall'inizio che lui era cosi, e tu l'hai pure spinto sull'orlo del burrone. Ad ogni modo ragazzina, non sarebbe mai stato totalmente tuo, l'hai sempre saputo dentro te stessa, ma tu sei una femmina, e sai cos'hanno le femmine? Che vogliono gli stronzi...beh eccoti servita. Ora cos'hai da dire ancora?"
"Niente!" urlo a me stessa. "Niente di niente, ok?", non sono indulgente con me stessa. "VAFFANCULO" mi urlo allo specchio. "VAFFANCULO! SFIGATA!".
E senza nemmeno pulirmi la faccia mi stendo nuovamente nella mia morbida culla: lascio che il mondo per qualche ora non faccia parte della mia vita.

Devo aver dormito un sacco di ore. Fuori è buio. Sento dei ticchettii.
Toc...
Toc...
A piccoli intervalli.
Tic... Stock.
Ma cosa sarà? qualche fottuto gattaccio....? Alla radio c'è ancora lui, forse il Cd sta facendo il ventesimo giro...il condominio avrà gia chiamato i carabinieri per questa suonata notturna??? Ora Rino sta cantando "E Tu non torni piu da me... Perche non torni piu da me?" e non ho alcuna intenzione di abbassare il volume.
Stock...
Controllo il cellulare. Sono le 3 di notte. E ho almeno 5 chiamate perse e molti messaggi. Non ho sentito assolutamente niente. Non faccio in tempo a verificare di chi siano perche il mio cervello realizza che i ticchettii sono dei sassi. Sassi lanciati sulla mia finestra. Ma...chi può essere? Chi cosi romantico o chi semplicemente cosi pazzo?
Mio Dio, porto le mani al petto e osservo la finestra. La mia cassa toracica si alza e si abbassa velocemente. Rino incornicia e rende indelebile questo momento "e tu non torni qui da me...la la... perche non torni piu da me?" . Sussulto emozionata e ricomincio a piangere dignitosa, in silenzio: sembra una favola. Può essere chiunque, anche lo spazzino che mi chiede il bidone dell'umido, ma questa immagine è cosi fiabesca che non riesco quasi a crederci.
So perfettamente che non è lo spazzino. E credo di sapere chi è capace di darmi tanta tenerezza. Solo una persona.
Mi avvicino alla finestra, la apro. Esco nel balcone vestita solo con un camicione a metà coscia e mi affaccio timorosa...quando lo vedo porto le mani al viso e non riesco piu a trattenermi, scoppiando in lacrime.







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